Buone notizie

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Buon Natale a tutti

sembra che le cose si stiano sbloccando

Cari amici,

Nell’ultimo periodo vi abbiamo dato notizie frammentarie sull’andamento del progetto “un parco per Aurora” e sopratutto solamente tramite brevi post su Facebook.

Lo abbiamo fatto perchè avevamo intenzione di aspettare l’evolversi di alcune “situazioni” che solo ora -sembrera- abbiano imboccato la giusta via.

Se mai vi venisse in mente di costruire un parco pubblico a Roma, sappiate che non basta:

-avere la buona volontà

-avere la disponibilità economica

-essere armato di santa pazienza

-avere l’appoggio incondizionato dell’opinione pubblica

prima di tutto occorre avere la fortuna di individuare il giusto interlocutore, colui che abbia idea del percorso da seguire e a Roma ciò è impossibile.

Sia perchè le competenze sono distribuite fra decine di uffici pubblici sparsi sul territorio,  (l’architetto che si occupa di urbanistica, l’ingegnere che segue il dipartimento ambiente, il dottore dell’ufficio “varie ed eventuali”, i politici con cui interfacciarsi (qualsiasi schieramento politico fra maggioranza ed opposizione sia chiaro) che per paura di fare qualche “fesseria”, prima di fare un passo ci pensano bene.

nuovo parco (bello vero?)
nuovo parco (bello vero?)

Andiamo per ordine e riepiloghiamo sinteticamente:

Una volta terminata la raccolta fondi, ci era stato detto che sarebbe stato sufficiente presentare il progetto al municipio e richiedere la SCILA.

Dopo c’era anche stato detto che, prima di iniziare i lavori, dovevamo ottenere il nulla osta da parte della soprintendenza archeologica, e (con molta fatica) lo abbiamo ottenuto

Nel frattempo in Comune sono cambiati i nostri interlocutori, in quanto la precedente giunta municipale è caduta ed è stata sostituita dalla  nuova.

Ad ottobre, ci siamo andati a presentare alla nuova “commissione lavori pubblici” appena insediatasi nel  nostro municipio.

Qui ci veniva fatto presente che i passi fino a quel momento fatti (soprintendenza, progetto, scila) non erano sufficienti per poter avviare i lavori, occorrerà ottenere altre autorizzazioni, fra cui (e sopratutto) il cambio di destinazione d’uso del terreno sui cui intendiamo costruire il parco.

La commissione lavori pubblici  avvia quindi una serie di riunioni tecniche per stabilire i movimenti da fare per poterlo costruire.

Schermata 2016-05-01 alle 21.21.53Il primo ostacolo da risolvere è il cambio di destinazione d’uso del parco

Al momento siamo ancora fermi a questo punto (ma si sta sbloccando)

 

Abbiamo partecipato ad almeno 3 commissioni per i lavori pubblici indette appositamente per parlare del parco, durante queste riunioni ci sono state alternanze di buone e cattive notizie.

cattiva notizia 1: nella prima commissione si stabilisce che non potremmo costruire se prima non avviene il cambio di destinazione d’uso del terreno,  altrimenti l’ufficio giardini del comune di Roma non lo prenderebbe in carico.

Buona notizia 1: alcune opere pubbliche da fare al parco, se venisse trasformato in parco pubblico,  potrebbero essere realizzate dal Consorzio Recupero Urbano* (CRU) di quartiere.

Il presidente del CRU, interpellato, dice di avere i fondi da poter spendere per costruire una parte delle opere necessarie al parco (fontanella, illuminazione, stradina di collegamento ai giochi, pensilina autobus), deve solo chiedere l’autorizzazione ai vari soci, ma essendo un opera pubblica destinata alla comunità non pensa vi siano ostacoli

Nel frattempo si cerca di risolvere il problema del cambio urbanistico del parco.

“una gita all’eur”..

Con il presidente della CC.LL.PP, quello del comitato di quartiere Villa Verde, altri politici -anche di opposizione- ed il presidente del CRU, decidiamo di andare a parlare direttamente con il responsabile dell’ufficio urbanistico incaricato di seguire la nostra zona e capire cosa si potrebbe fare per risolvere il problema del cambio di destinazione d’uso (questo ufficio da qualche settimana  con la revisione degli uffici pubblici del comune di Roma ha preso la denominazione di  “POA”).

Buona notizia 2: il nostro referente al POA dice di aver individuato un area adiacente al “nostro” parco già destinata a “verde pubblico” e che si potrebbe “scambiare” con il “nostro” terreno, lasciando invariato il piano regolatore di zona, (e questa è una immensa fortuna perchè poter fare un cambio di destinazione d’uso livello di “piano regolatore comunale” è un casino di proporzioni bibliche).

Per poter fare questo scambio tecnico ha solo bisogno di una richiesta “ufficiale” del municipio (mica può farlo di “testa sua” ovviamente..), quindi ci dice di:

  1. fargli avere la determina (indirizzo politico) del municipio in cui richiede questo cambio di destinazione d’uso -fondamentalmente “quattro righe” in cui si spiegano le motivazioni-
  2. successivamente avrebbe lui interessato il CRU (non dovrà quindi farlo la CC.LL.PP.) a produrre progetti e documenti atti a poter autorizzare il consorzio recupero urbano a realizzare le opere accessorie che aveva detto di poter fare.

attenzione i punti 1 e 2 NON SONO COLLEGATI fra loro, quindi il verificarsi delle condizioni  al punto 2 non condizionano la realizzazione del punto 1

Felici e contenti di poter andare avanti col progetto ce ne torniamo a casa…

passano alcuni giorni e..

cattiva notizia 2: il consorzio recupero urbano ha un imprevisto di percorso, pur disponendo dei fondi economici da destinare ad alcune opere per il parco, non può spenderli perchè nel prossimo futuro potrebbe  dover esser chiamato a risarcire la ditta che ha costruito il centro polifunzionale di Villa Verde in quanto a detta della ditta ha fatto realizzare opere extra progetto che dovranno essere saldate a parte.

In attesa di derimere questa situazioni, suo malgrado, il CRU deve fare un passo indietro e ritirare la disponibilità a realizzare la sua parte del progetto

Onestamente per noi cambia poco.

Far intervenire il consorzio avrebbe comportato sicuramente un abbellimento del progetto, ma inevitabilmente anche un aumento esponenziale della burocrazia mesi e mesi di riunioni, presentazione di progetti che sarebbero dovuti passare da un ufficio all’altro prima di poter essere approvati e poi avrebbero dovuto  fare una gara d’appalto per scegliere la ditta che avrebbe eseguito i lavori. Il parco avrebbe visto la luce fra due o tre anni minimo..

Noi invece dovremmo solo sottoporre il progetto all’ufficio dipartimento ambiente del comune di Roma e vedercelo approvare, senza dover fare gare d’appalto e cose simili..quindi un abbattimento dei tempi notevole.

cattiva notizia 3: la commissione lavori pubblici, che prima aveva dato il suo assenso ad emettere un indirizzo politico atto a richiedere il “cambio di destinazione d’uso” del parco, sentito che il Consorzio recupero urbano ha fatto un passo indietro ha -inspeigabilmente- deciso di fare altrettanto.

Nulla, non c’è stato verso di convincere il presidente della CC.LL.PP. di procedere con la delibera di indirizzo politico e mandare avanti la pratica del cambio di destinazione d’uso.

Le motivazioni, pur avendone richiesto spiegazione in forma scritta, non sono arrivate se non telefonicamente e -credeteci- erano e sono incomprensibili.

Comunque ci tranquillizza dicendoci che la “volontà politica” di fare il parco è sempre valida ed a breve avrebbe convocato  l’ennesima conferenza di servizi (una mega riunione fra i vari uffici competenti nell’ambito del comune di Roma, tutti raccolti allo stesso tavolo per risparmiare tempo) e avrebbe trovato una strada alternativa.

Gli crediamo, ma siamo anche stanchi di aspettare,  decidiamo quindi di provare a coinvolgere l’opinione pubblica, avviando una raccolta firme on line e nel quartiere per far vedere che le persone vogliono questo parco. 

Riceviamo ancora una volta l’appoggio di tantissime persone, sopratutto degli abitanti di Villa Verde che firmano in massa la nostra petizione.

Arriviamo all’8 dicembre.

veniamo contattati da un amico che aveva saputo delle nostre peripezie per ricevere questa richiesta di cambio di destinazione d’uso, e ci dice di andare a cercare fra le delibere della scorsa legislatura del nostro municipio, perchè era certo di ricordare che questa richiesta fosse già stata fatta e approvata a suo tempo, quindi sarebbe stato inutile aspettare che ne venisse  fatta una nuova… Visto che è già valida quella vecchia!

delibera per cambio destinazione d'uso del parco
delibera per cambio destinazione d’uso del parco

Buona Notizia 3: detto fatto, la troviamo on line nel sito del Comune di Roma, bella perfetta, inattaccabile.

Ricordiamo anche che durante gli incontri alla soprintendenza ci era stato fatto notare l’esistenza di un documento -datato 2007- che imponeva già all’epoca al municipio di utilizzare il Parco (“Aurora”) solo come “parco pubblico” e non come servizi.

Raccogliamo tutti i pezzi e li presentiamo all’ufficio POA che ora non ha più motivo di non procedere con il cambio di destinazione d’uso del parco

 

 

 

 

 

Arriviamo alla riunione di pochi giorni fa:

Finalmente la Commissione LLPP indice una nuova conferenza dei servizi.

Dove ha convocato tutti gli uffici preposti a “dire la loro” sulla faccenda del parco.

Oggettivamente un bel segno incontestabile della volontà di voler trovare una soluzione per poter costruire il parco.

estratto comunicazione soprintendenza datata 2007
estratto comunicazione soprintendenza datata 2007

Alla riunione -fra gli altri-era presente sia il dipartimento Ambiente (che ha detto che una donazione da parte nostra dei giochi era fattibile a condizione che il progetto i giochi etc. rispecchiassero determinate caratteristiche) che quello “ex urbanistico” ora POA.

Sempre in quella sede abbiamo detto di aver trovato la delibera vecchia per il cambio di destinazione d’uso e quella della soprintendenza del 2007.

Dopo un attimo di smarrimento iniziale, nel vedere che una delibera era gia stata fatta (qualche esponente di maggioranza  aveva già iniziato a gridare al “complotto” 🙂 ) e dopo che il rappresentante del POA ha detto che quella che era stata fatta mesi fa andava bene e sarebbe stato sufficiente una “trasmissione ” ufficiale del documento dal nostro municipio al suo ufficio per poter procedere, abbiamo chiuso la riunione stabilendo che:

  1. il municipio avrebbe inviato il ducumento
  2. noi avremmo presentato il progetto completo al dipartimento ambiente per l’approvazione
  3. si sarebbe proceduto a costruire il parco quanto prima nel rispetto dei tempi tecnici.

Noi entro gennaio ripresenteremo il progetto aggiornato e completo, entro fine anno (2016) il municipio dovrebbe richiedere il cambio di destinazione d’uso, quindi -a meno di qualche altra sorpresa- speriamo di poter procedere quanto prima (stimiamo circa un anno) all’installazione dei giochi e poi poter inaugurare il “parco Aurora”.

Il progetto darà la priorità ai giochi inclusivi ma probabilmente dovremo ridimensionare alcune scelte stilistiche che si stanno rivelando più costose del previsto.

Che dire, intanto montiamo i giochi ed iniziamo a “vivere” il Parco Aurora, poi -magari- fra qualche anno il comune troverà i soldi per abbellirlo ulteriormente, ma a quel punto noi avremo gia realizzato il nostro obiettivo…

Ricordare nostra figlia Aurora nel miglior modo possibile.

Grazie e auguri a tutti!

 

  • da quello che abbiamo capito il CRU, consorzio recupero urbano è un consorzio locale che si occupa di “intascare” le tasse comunali (o parte di esse) destinate da un costruttore al momento della costruzione di una nuova abitazione sul territorio comunale di riferimento (quartiere). Utilizza poi quei soldi per realizzare opere pubbliche nel medesimo quartiere bes. fogne, strade, parchi pubblici etc.) se la descrizione fosse inesatta, siamo pronti a modificarla chiaramente 🙂